Fino a poco tempo fa degutavamo solo il tè classico. Da pochi hanni fa è diventuo di moda anche il tè verde.
– Va detto che quello nero e quello verde non derivano da piante diverse, ma solo da lavorazioni differenti. Una volta raccolte, le foglie vengono lavorate in modo da ottenere diversi tipi di tè.
– Il tè verde è più salutare di quello nero? Se ne può bere senza limitazioni? In commercio si trovano molti tè puri, classificati in base all’origine: tra i più famosi il tè dell’India (per esempio darjeeling e assam tea); quello della Cina; il tè di Ceylon proviene dallo Sri Lanka.
La moda alimentare scommette sul tè verde. Difficile darle torto: il tè (sia il nero sia il verde) è una fonte naturale di flavonoidi, dal grande potere antiossidante, capaci di proteggere le cellule e i tessuti dall’azione dei radicali liberi. La tipologia di flavonoidi varia a seconda del tè: in quello verde prevalgono le catechine; nel nero le tearubigine.
– Allora è vero che il tè fa bene? Alcune evidenze scientifiche offrono risultati positivi, che incoraggiano nuovi test e studi.
– Il tè verde è un grande arbusto che di norma viene tagliato ad 1,5 m per facilitare la raccolta; foglie lucenti, fiori bianchi. Si ottengono commercialmente tre tipi di tè: il tè nero (fermentato ed essiccato), il tè verde (trattato col calore e rapidamente essiccato), il the oolong (semifermentato).
– La fermentazione è dovuta a diversi processi di ossidazione che cambiano il colore del the, la sua composizione e il suo aroma.
– Si consuma come stimolante. Nel sovrappeso, nella ritenzione idrica, come antiossidante per ridurre gli effetti negativi dei radicali liberi.
– È interessante osservare cosa accade durante un’infusione di The verde. Un’infusione breve, da 30 secondi ad un massimo di 2 minuti, porta ad una bevanda lievemente colorata e con un altrettanto delicato aroma e gusto. Se il tempo di infusione si prolunga fino ad esempio a 10 minuti, il colore diventa più scuro giallo intenso/giallo brunato ed il gusto diventa meno delicato e notevolmente più astringente. È evidente che nel primo caso, infusione breve, si estraggono pochi polifenoli (tra cui tannini dalle proprietà astringenti), che invece abbondano nel secondo caso.
– Per quanto riguarda la caffeina invece essa viene estratta molto bene già con una breve infusione.
– Quali conclusioni possiamo trarre da queste osservazioni? Un’infusione breve estrae già efficientemente la maggior parte della caffeina e pochi polifenoli, quindi avrà effetto stimolante e poco antiossidante, un’infusione lunga invece avrà maggior attività antiossidante pur rimanendo stimolante.
Quindi se si desidera assumere il The verde per le sue proprietà antiossidanti, l’infusione dovrebbe essere prolungata, tuttavia non troppo da rendere la bevanda poco gradevole.